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Come cambiano le flotte aziendali in un mondo sempre più green e condiviso

Una riflessione sui risultati di un'indagine condotta da Geotab per sull'evoluzione dell’utilizzo delle auto aziendali nell’epoca post Covid-19 in Italia.

Geotab Team

Da Geotab Team

10 dicembre 2021

3 minuti di lettura

Vignetta con sfondo blu e icone green e una Panda elettrica al centro

Nel mondo, l’evoluzione degli stili di vita e delle priorità innescata dalla pandemia ha generato un profondo cambiamento anche nelle strategie delle imprese, sempre più attente al benessere dei dipendenti fuori e dentro l’azienda, a cui si lega un più ampio interesse nei confronti della sostenibilità ambientale. Tuttavia, nonostante i crescenti sforzi per ridurre la propria impronta ambientale e il costante miglioramento della qualità dell’aria registrato negli ultimi decenni, secondo un recente studio della European Environment Agency le città del nord Italia rimangano tra le più inquinate d’Europa. 

 

È in questo scenario che è nata la nostra volontà di indagare l’evoluzione dell’utilizzo delle auto aziendali nell’epoca post Covid-19 in alcune città italiane, la percezione e le aspettative dei lavoratori, con un particolare focus sull’adozione dei veicoli elettrici e sul trend del corporate car sharing.

 

Secondo le nostre ricerche, quasi la metà delle imprese italiane (49%) offre ai propri dipendenti il benefit dell’auto aziendale – dato su cui ha indubbiamente inciso l’emergenza sanitaria, durante la quale il numero di veicoli assegnati ai dipendenti è aumentato per un’azienda su quattro (24%). È interessante notare come l’auto aziendale risulti solo al quinto posto (8%) per attrattività fra i benefit più diffusi, dopo assicurazione sanitaria (33%), buoni pasto (25%), mensa aziendale (11%) e orario estivo ridotto (11%), ma quasi la metà (49%) di chi non beneficia di un’auto aziendale riterrebbe importante possederne una.

 

I principali vantaggi associati al possesso di un’auto aziendale sono la comodità (70%) e il risparmio dei costi (67%), con significative differenze regionali: gli intervistati di Torino, ad esempio, si sono dimostrati particolarmente interessati alla comodità di poter utilizzare un veicolo aziendale per i propri spostamenti (83%), evitando le problematiche tipiche del possesso di un’auto privata o le seccature dovute dall’utilizzo dei mezzi pubblici; mentre a Roma risulta importante la possibilità di ridurre i costi derivanti dal possesso di un’auto (81%), come la benzina, la tassa automobilistica o l’assicurazione.

 

La nostra indagine ha inoltre evidenziato che, nonostante la crescente attenzione alla sostenibilità, c’è ancora molta strada da fare. Infatti, sebbene l’88% dei dipendenti di organizzazioni che offrono l’auto aziendale come benefit ritenga sia importante preferire veicoli ibridi o elettrici, solo uno su tre (30%) può essere considerato ecologico. Spesso si tratta, invece, di auto alimentate a diesel (36%), a benzina (17%), a GPL (10%) o a metano (7%). Tra le città italiane incluse nelle rilevazioni, è Torino quella con la più bassa percentuale di veicoli elettrici o ibridi all’interno delle flotte aziendali (13%), mentre Roma risulta la più virtuosa, con il 43% di veicoli ecologici, seguita da Bologna (37%), Milano (34%), Napoli (26%) e Palermo (23%).

 

Per le aziende si rivela spesso complicato riuscire a identificare i veicoli più adeguati a soddisfare le specifiche esigenze interne, che siano sostenibili sia da un punto di vista ambientale sia economico, oltre che capaci di adattarsi alle condizioni stradali e climatiche, così come al profilo di guida dei conducenti.

 

Con l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle flotte aziendali, riducendo i costi relativi al noleggio e all’uso dei veicoli e rendendo questi ultimi sempre disponibili per i dipendenti ogni qual volta ne abbiano bisogno, un numero crescente di aziende sta scegliendo il corporate car sharing, ovvero la condivisione del parco auto tra tutti i membri della stessa organizzazione. Anche in questo caso, l’emergenza sanitaria ha accelerato il processo per due aziende su dieci (20%), un trend che ci aspettiamo si confermi nei prossimi anni.

 

Attualmente in Italia il corporate car sharing è offerto da meno della metà delle aziende (43%) ma, ove disponibile, risulta molto apprezzato dai dipendenti: il 77% degli intervistati che vi hanno accesso ha, infatti, dichiarato di averne già fatto uso. È interessante, in questo caso, l’analisi per fasce d’età: sono, infatti, i Millennial i più desiderosi di aderire al corporate car sharing (46%), seguiti dalla Generazione X (40%), dalla Gen Z (38%) e, infine, dai Baby Boomer (34%).

 

Secondo il nostro osservatorio, ben sei dipendenti su dieci (60%) sarebbero disposti a rinunciare alla propria auto aziendale in favore del car sharing e uno dei principali driver di questa scelta sarebbe proprio la possibilità di ridurre il proprio impatto ambientale, grazie alla possibilità di sfruttare al massimo i veicoli ecologici disponibili. La sostenibilità è, infatti, un fattore molto importante per quasi tutti i dipendenti, tanto che l’86% di chi lavora per aziende che non includono auto ecologiche all’interno della propria flotta di car sharing dichiara che ne apprezzerebbe l’introduzione

 

Tuttavia, quasi due terzi dei veicoli (63%) non sono ancora ecologici, sebbene si distinguano alcune situazioni virtuose – a Milano, infatti, quasi la metà delle flotte (48%) è composta da veicoli elettrici o ibridi. 

 

Per supportare le imprese nella gestione delle flotte aziendali e nell’adozione di veicoli elettrici e ibridi, Geotab si impegna costantemente a migliorare le soluzioni di telematica e i gli strumenti a disposizione dei partner autorizzati, come l’EVSA (Electric Vehicle Suitability Assessment), che offre insight utili per guidare il settore della mobilità verso la carbon neutrality. Un obiettivo che abbiamo recentemente confermato anche all’interno del nostro primo Sustainability Report annuale, con cui abbiamo inoltre sancito il nostro impegno a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040.

 

Scarica l'infografica sulla nostra ricerca

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