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Area di sosta per camion: opportunità o necessità?

Uno dei problemi maggiori degli autisti delle aziende di trasporto sembra essere la ricerca di un’area di sosta per i propri camion e rimorchi.

Diego Bosello

Da Diego Bosello

23 ottobre 2023

6 minuti di lettura

Cartello con la P di Parcheggio su uno sfondo del cielo

 Vi siete mai trovati ad usare una delle applicazioni disponibili sul mercato? Io mi sono imbattuto in alcune durante un po’ di ricerche visto il crescente parlare negli ultimi tempi della crescente mancanza delle aree di sosta.

 

Se siete interessati a dire la vostra sull’argomento, compilate questo form 

 

Ma perché le aree di sosta sono così importanti?

 

Le aree di sosta sono una zona ad alto interesse (ad oggi) più per gli autisti che le cercano per soste brevi nei viaggi a corto raggio (entro un raggio di 200 km dalla sede dell’azienda) o aree di sosta che includano servizi per riposo e ristoro, nei viaggi più lunghi. Se è vero che da un lato le soste avvengono negli hub logistici tra il 25% e il 45% dei casi , è altrettanto vero, e davanti agli occhi di tutti, che le aree di sosta lungo le strade ed autostrade sono intasate e non solo perché gli autisti sono alla ricerca di spazi dove ottemperare alle pause dovute alla normativa di guida.

 

Ma al di là della mancanza delle aree di sosta, il tutto sta assumendo un carattere molto più strategico. Perché le aree di sosta stanno diventando così importanti?
 

Diamo un po’ i numeri
 

Di sicuro l’area di sosta sta diventando un luogo di valore cruciale almeno dal punto di vista della sicurezza se si guardano ad un po’ di dati statistici (fonte TAPA EMEA e relativo report). Si stima infatti che ci siano più di 40 incidenti per anno dovuti a parcheggio ‘abusivo’ o ‘illegale’ (fonte European Commission, Memo, 15.05.2013), e che il valore dei furti della merce nei rimorchi raggiunga valori di milioni di euro (fonte TAPA EMEA Intelligence 2022) con picchi considerevoli (fonte TAPA EMEA Intelligence 2023).

Ma proviamo ad analizzare l’argomento più in profondità e da diverse prospettive partendo da quello della Governance.

 

Ma quali sono i problemi da risolvere e i benefici attesi
 

Un adeguamento dell’infrastruttura è doveroso tanto che l’Unione Europea nel lontano 2013 con un regolamento aveva iniziato a dare le linee guida per lo sviluppo del TEN-T (Trans-European Transport Network), o meglio conosciuti come i corridoi per supportare un trasporto intermodale. Tale regolamento è stato recentemente rivisto in linea con le politiche di decarbonizzazione, sostenibilità ambientale e della mobilità. Perché è così importante? È presto detto se si considera che l’adozione di combustibili alternativi anche nei mezzi pesanti sta prendendo piede (per quanto lentamente); siamo all’incirca al 2,8% del parco circolante nel 2022. Va da sé che tali mezzi avranno sempre più bisogno ad esempio di stazioni di ricarica per l’elettrico o punti di rifornimento per l’idrogeno, e per quanto sembri prematuro (visto anche la media di sostituzione dei veicoli, che si aggira attorno al 14,2% a livello europeo), basti pensare che è stato calcolato che il 77% delle emissioni nocive viene dai mezzi pesanti. L’ ACEA si è fatta promotrice insieme ad altri 28 stakeholders e nel luglio 2020 ha inviato all’Unione Europea una lettera riportante i criteri da considerare ed il fabbisogno energetico da mettere a disposizione.

 

Tuttavia, non è di sicuro il punto di rifornimento la motivazione maggiore per creare nuove aree di sosta: sembra piuttosto essere la sicurezza del carico. Ma cosa può fare la Governance in termini di sicurezza, in generale? La motivazione principale deriva dai furti del cargo, tanto che, a fronte del danno,si stima manchino circa 400.000 aree di sosta suddivise in 2.000 località (fonte TAPA EMEA Parking Security Requirements) per tenere al sicuro la merce durante il tragitto. In tal senso TAPA ed Esporg hanno supportato l’Unione Europea nell’analisi e hanno creato standard e certificazioni per contrassegnare le aree di sosta private come sicure; standard che sono già utilizzati nelle aree private presenti in Europa. Le applicazioni usate dagli autisti, menzionate all’inizio, riportano i servizi offerti nelle varie aree di sosta, che vanno dalle prese di corrente per i mezzi refrigerati fino ai servizi di pernottamento e ristoro, ivi incluso il livello di sicurezza offerto in termini di videosorveglianza, recinzioni, guardie di sicurezza ecc.

 

Mettendo insieme le necessità appena descritte si può capire il perché le aree di sosta iniziano ad essere considerate importanti. Un ulteriore livello di approfondimento è capire quali dovrebbero essere i benefici che le aziende di trasporto trarrebbero da questi spazi.

 

In primis, ci sono la sicurezza del carico e la pianificazione dei percorsi, perché con una maggiore presenza di aree di sosta, ben mappate, si evita che gli autisti vadano in infrazione, secondo la normativa di guida, per cercarne una. Un ulteriore possibile beneficio dovrebbe essere legato ad un maggiore controllo dei costi e un minor rischio di vedere utilizzate le relative polizze assicurative sul carico.

 

Per quanto visto fino ad ora, le aree di sosta sembrano più una necessità dovuta alla futura transizione verso combustibili alternativi e ad una maggior sicurezza del carico. Non dobbiamo dimenticarci inoltre del principio cardine dell’Unione Europea di aumentare la sicurezza e offrire migliori condizioni agli autisti. Di certo avere aree di sosta sicure favorisce la tranquillità di tutti gli utenti della strada, inclusi gli autisti, anche se ovviamente è più impellente avere spazi consoni per le ore di riposo, obbligatorie per legge.

 

In questo contesto, c’è chi vede questo tema come opportunità in quanto sono sempre di più i servizi offerti nelle aree di sosta (pubbliche o private). Giusto per citarne alcune, l’area di sosta è vista come punto strategico per offrire servizi aggiuntivi come riparazione dei veicoli, lavaggio dei camion o delle cisterne, ecc.. 

Quante sono le aree di sosta private ad oggi? Non sembrano esserci numeri ufficiali ma sembra siano intorno alle 15.000, anche se è difficile dire se siano tutte private o meno. Curioso il fatto che i fornitori di questi servizi aggiuntivi siano molto spesso le aziende stesse che offrono le carte carburante o le carte di pagamento digitale dove la problematica che l’azienda di trasporto affronta sembra più focalizzata sulla gestione del pagamento, e non sui benefici che derivano dalla fruizione di un’area di sosta sicura.
 

E che ruolo gioca la telematica?

 

Un'ulteriore prospettiva da considerare è il ruolo che gioca la telematica. Esistono già articoli che menzionano studi su come utilizzare il machine learning come strumento per determinare in anticipo la disponibilità di aree di sosta per i mezzi pesanti. L’ assunto di base è la loro crescente carenza, che si traduce in parcheggi illegali o guida affaticata con conseguenze pericolose per la sicurezza stradale.
 

L’occupazione delle aree pertanto potrebbe essere un dato utile per le aziende al momento della pianificazione dei percorsi, ma da lì a comprendere come questo dato dovrebbe agevolare il lavoro delle aziende di trasporto, non sembra essere molto chiaro, perlomeno ad oggi.
 

Nella realtà, al di là dei dati raccolti dalla telematica e delle analisi che si possono fare sul comportamento degli autisti al volante, il punto focale dovrebbe essere il valore aggiunto dei dati e degli insight per rendere le aziende di trasporto più efficienti. Il facilitare la pianificazione dei viaggi sembra essere il punto che può portare a ridurre la CO2, incrementare la sicurezza durante il viaggio e scongiurare al contempo il rischio di infrazioni per le ore di guida. Di certo non è chiaro se l’area di sosta sia un elemento considerato dai sistemi di routing (oltre al tempo di sosta) e non di meno dalle aziende: ogni organizzazione lavora in modo diverso ed effettivamente capire quante pianifichino prima il tragitto e quante invece lascino agli autisti tutte le decisioni (da fare spesso all’ultimo momento usando app sul cellulare per trovare un parcheggio), è forse il punto più importante da approfondire per capire il vero valore che la telematica può dare.

 

Punti aperti senza risposta e quali servizi ci si possono attendere?

 

Tutti gli aspetti visti aiutano a farsi un'idea più chiara in merito all'argomento e al ruolo che l’area di sosta può avere. Ad oggi sembra comunque mancare una vera quantificazione di quanto i servizi offerti intorno alle aree di sosta generino un incremento di efficienza per le aziende. Non essendoci molti dati disponibili al momento sulle aree di sosta private, si può tuttavia presumere che ci sia una riduzione del rischio di furti del cargo vista l’alta probabilità dell’evento come confermato dai dati di trend rilevati negli ultimi 5 anni da TAPA (fonte TAPA EMEA Intelligence System).

 

Ma quindi, l’area di sosta è più una necessità o un’opportunità?. Per quanto visto fino ad ora, non sembra esserci una netta prevalenza di una risposta. L’unica cosa che sembra più certa è che l’integrazione verso un sistema sempre più connesso e ricco di servizi sia il leit motiv che le aziende di trasporto seguiranno. Quanto ai servizi che si possono prevedere, il panorama è ampio, ma non è molto chiaro il loro reale valore e la concreta risoluzione dei problemi quotidiani che affrontano le aziende. Eppure, tutti concordiamo sul fatto che l’obiettivo non è generare nuove necessità alle quali le stesse devono adattarsi.

 

Opinioni

 

E qual è la vostra opinione sull’argomento? Avete considerazioni da aggiungere o ulteriori problemi da risolvere legati all’area di sosta dei mezzi pesanti? Se siete interessati potete dire la vostra sull’argomento inviando il vostro feedback a questo form o scrivendoci direttamente sul nostro portale Feedback Hub.

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Diego Bosello
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Program Manager Transportation

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